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martedì 23 novembre 2021

Piccola Grande Ambra & Sport maestro di Vita

 



Conosci Ambra Sabatini

qualche giorno prima della tua amputazione e delle Paralimpiadi.


Lei va a Tokyo,

vince i 100 metri alla Paralimpiadi

e torna.


Ti chiama quando atterra a Roma

e mentre tu ti congratuli con lei sguaiatamente

lei ti chiede:


"No, ma tu come stai?"

E ti commuovi.


Ambra ha avuto l'incidente poco più di un anno fa

e mi colpì il fatto che si era messa a fare ginnastica in ospedale

poco dopo l'amputazione.


Mi colpì perché lo faccio anche io!


E se qualcuno mi chiedesse:

Perché?”

risponderei:

"Perché , mi piace la ginnastica e basta!"


Perché amo il movimento nelle sue forme e il concetto di

Sport come maestro di Vita.


È nella mia natura,

non posso essere diversa da così...

martedì 16 novembre 2021

Il Mare, l'Assenza e Poi...

 



L'idea di perdere un arto non mi aveva sfiorato, mai, neanche nel momento dell'incidente, quando vidi le mie gambe dilaniate dall'impatto.

Ricordo distintamente cosa pensai quando caddi, ovvero due cose:

  1. Ecco cosa si prova a rompersi qualcosa (non mi ero mai rotta nulla nella vita)

  2. Okay, sono rotta, ma tanto mi aggiusto.


Ignorando la gravità dell'evento non volevo neanche avvertire la mia famiglia, per non farli preoccupare.

Decisi di farli avvisare quando, arrivata di corsa in ps, mi dissero dell'anestesia generale (anche quella mai fatta prima, poi nel giro di 5 anni ne avrei fatte 21, ma questa è un'altra storia).

Questa (beata) ignoranza mi ha accompagnato in questi anni, in cui neanche dopo due sepsi e molti problemi avevo mai pensato di tagliarmi la gamba.

"Io pensavo che guarivo" dico sempre.


Ma, non sempre si guarisce...

E quando capita proprio a te che non guarisci, allora le sensazioni e i pensieri diventano strani a volte.


Personalmente ho provato:

Senso di colpa, “perché non ho un corpo abbastanza forte?”
Rabbia, "perché è successo proprio a me? Io ho già sofferto tanto!"
Ma soprattutto

Paura.


Penso che la paura sia stata la sensazione più terribile provata nel pre e post amputazione,

una sensazione così forte che mi sembrava di impazzire.

La mia testa mi diceva che non era possibile, che non potevo farmi tagliare un piede.
L'ansia diventava così forte da diventare fisica, da entrarmi nel corpo e mandarlo in tilt.


Il giorno dell'amputazione è stato uno dei giorni più difficili della mia vita.
I medici mi hanno dovuto sedare che non riuscivo a star ferma, tanto ero agitata.


Durante la totale sognavo di essere al mare.

Quando mi sono svegliata e mi sono resa conto ho cominciato a urlare come una matta

e passato il momento di agitazione sono stata tre giorni in silenzio,

a dormicchiare,

senza rispondere a nessuno.

Poi, il quarto giorno, mi sono svegliata di buon umore e ho cominciato a far riabilitazione...

martedì 12 ottobre 2021

Ciao a tutti!!!

 

Ciao a tutti!!!


È stato molto bello trovare una comunità di persone che mi hanno supportato come nessuno mai ha saputo fare prima su una cosa difficile come l'amputazione.


Come i consigli di Paolo Vezzani, creatore insieme al dott. De Paolis di A.R.C.SOnlus.


In particolare mi hanno colpito e aiutato moltissimo le foto e i video di modelle e atlete disabili che mi ha mandato la grandissima atleta

Ambra Sabatini.


Queste immagini mi hanno aiutato a vedere l'amputazione diversamente

e veramente sono state decisive nella scelta.


Decidere di tagliarsi un piede è stata una cosa difficile

molto difficile

ho avuto delle crisi d'ansia 

di una violenza 

mai sperimentata prima.


Avere avuto un supporto esterno così importante

è stato fondamentale in questo passaggio

e credo che provare ad aiutare e dare forza ad altre persone

che attraversano un momento difficile sia quasi un dovere.

Raccontare il mio percorso, spero, possa essere uno stimolo e un punto di forza per persone in difficoltà.


Nel mio piccolo vorrei fare qualcosa.